Articolo Aggiornato il Novembre 29, 2024 da Giorgio Fontana
Clementina di Calabria
Le Clementine, sono ormai diventate un must della produzione ortofrutticola calabrese. E si possono considerare un vero e proprio oro giallo di Calabria. Questi frutti dal gusto amabile, il cui nome scientifico è Citrus x Clementina, si ottengono dall’ibridazione di un mandarino avana e di un arancio amaro. E si pensa che la pianta sia nata per puro caso da un innesto fatto nel 1898 da padre Clément Rodier. E’ stata introdotta in Europa all’inizio del XX secolo, si è poi diffusa in Calabria, per errore, insieme a piantine di arance, nei primi anni del 1920 e la coltivazione si è diffusa tra il 1930 ed il 1950, e proprio in Calabria nella piana di Sibari e in quella di Gioia Tauro questo agrume ha trovato il suo habitat ideale. Qui, infatti, le condizioni bio-pedo-climatiche hanno consentito la produzione di prodotti di qualità, che sono diventati volano di sviluppo socio-economico per l’intero comprensorio.
Oggi la Piana di Sibari, nel panorama agrumicolo regionale ed italiano è certamente il maggiore produttore di Clementine. Nel 2007 l’Onafruit, organizzazione nazionale assaggiatori di frutta, ha consacrato l’agrume prodotto in Calabria, per le sue qualità organolettiche al primo posto tra i prodotti del bacino Mediterraneo. Grazie all’elevato contenuto di vitamina C, è sufficiente consumare uno o due frutti per coprire il fabbisogno giornaliero di una persona adulta. Che dire, in un piccolo frutto tante qualità salutari e la piena rappresentazione dell’essenza della Calabria.
STORIA
Agrumi tipici della Piana di Sibari, le clementine nascono dall’incrocio tra l’arancia amara e il mandarino. Coltivate fin dagli anni ’30 in Italia, rappresentano una delle principali produzioni in Calabria, dove il clima mite e le caratteristiche del terreno, riescono ad esaltarne le qualità. Richieste ed esportate in tutto il mondo, le clementine sono riconosciute come prodotto tipico a marchio controllato e garantito dal Consorzio di tutela delle Clementine di Calabria. Dalla polpa succosa e aromatica, i frutti sono senza semi, ricchi di vitamine e molto dolci. L’abbondante presenza di minerali, come il potassio, determina e regola il funzionamento del cuore, rendendolo un prezioso alleato per la salute dell’organismo
Coltivate appena al largo delle coste dello Ionio e del Tirreno, più precisamente a Sibari, la più vasta pianura calabrese incastonata tra i fiumi Crati e Coscile, e sul vicino Altopiano di Gioia Tauro, le saporite clementine calabresi sono l’unica varietà italiana a maturazione precoce, disponibile da inizio ottobre
Le Clementine di Calabria sono ibridi di arance amare e mandarini comuni; sono gli agrumi più redditizi grazie alla loro precoce maturazione e bontà. Le sue origini risalgono probabilmente al XX secolo, dall’impollinazione incrociata del mandarino “Avana” e dell’arancia amara “Granito” nell’orto di un orfanotrofio a Misserghin, Algeria; questo fu il risultato della semina diretta effettuata da padre Clement Rodier (da cui presero il nome). Secondo un’altra ipotesi, l’ibrido è molto più antico e proviene dalla Cina; il sacerdote algerino l’ha semplicemente introdotta nel Mediterraneo. In Calabria, dove questo agrume trovò il suo habitat naturale, la coltivazione delle clementine si diffuse ampiamente tra il 1930 e il 1950, e da allora è diventata una coltura stabile ed estremamente importante.
Sono senza semi, di forma leggermente schiacciata, hanno una buccia di colore arancio scuro e una polpa particolarmente succosa e aromatica. Le Clementine di Calabria sono molto utilizzate nella preparazione di sorbetti, succhi e sciroppi, liquori, marmellate e conserve, macedonie, creme, sformati o mousse e per una vera delizia decadente, possono essere gustate candite e ricoperte di cioccolato!
Inoltre, nella moderna cucina italiana, questo frutto aggiunge spesso sapore a piatti salati.
Si pensa che l’origine della clementina sia casuale e che il primo frutto sia stato scoperto da don Clément Rodier (da cui avrebbe preso anche il nome), nel giardino del suo orfanotrofio, in Algeria. C’è anche l’ipotesi che l’ibrido sia molto più antico e provenga dalla Cina o dal Giappone; il monaco l’avrebbe semplicemente introdotto nel Mediterraneo .
Dopo le prime ibridazioni all’inizio del XX secolo, fu presto evidente che si trattava di una nuova specie di Citrus ( Citrus reticulata Blanco ). Dal 1940 la clementina è uno degli agrumi stabilmente presenti sul mercato italiano e, negli ultimi decenni, il frutto più venduto dopo le arance. Tra le varietà di clementine calabresi troviamo la Clementina Caffi . Quasi senza semi, è ricco di vitamine, aromatico e molto dolce.
DESCRIZIONE
Le Clementine di Calabria sono agrumi derivanti dalle seguenti cultivar, selezioni clonate e mutazioni gemmatiche: Spinoso, SRA 63, Comune, Hernandina, Fedele, Tardivo, Marisol e Nules.
AREA DI PRODUZIONE
La zona di produzione delle Clementine di Calabria è compresa nel territorio di 61 comuni delle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Vibo Valenzia e Crotone, nella regione Calabria.
METODO DI PRODUZIONE
Le Clementine di Calabria sono coltivate in terreni di medio impasto, in frutteti che hanno una densità massima di 1.200 piante per ettaro, diffusi prevalentemente nelle zone costiere e pianeggianti. La principale forma di coltivazione è quella a “corona piena”, con le piante piantate a rettangolo. Inoltre, le piantagioni di clementine dovrebbero essere poste lontano da quelle di mandarini, al fine di prevenire l’impollinazione incrociata che può portare alla produzione di semi di frutta. La raccolta viene effettuata una volta all’anno, nel periodo compreso tra novembre e gennaio.
ASPETTO E SAPORE
Le Clementine di Calabria hanno forma sferica, leggermente appiattita ai poli, con una dimensione minima di 16-18 mm. La buccia è liscia e di colore arancione scuro, con varie ghiandole oleose. La polpa è succosa, deliquescente e aromatica. L’esperidio è caratterizzato dall’assenza di semi o da un piccolo numero di essi.
GASTRONOMIA
Le Clementine di Calabria si conservano in frigorifero, dove le loro caratteristiche rimangono inalterate per diverse settimane. Si consumano generalmente a fine pasto nella loro forma naturale matura, anche se trovano largo impiego nella preparazione di sorbetti, succhi, sciroppi, liquori, marmellate e macedonie, oltre che nei dolci di stagione a base di frutta, come la ricotta all’arancia e le clementine sformato e mousse di clementine. Sono una vera prelibatezza se ricoperti di cioccolato o canditi. Più recentemente questo frutto è diventato ingrediente di primi piatti: ad esempio i “Tagliolini con zucchine e Clementine di Calabria”, una ricetta semplicissima a base di pasta fresca, zucchine, clementine, granella di pistacchio e scalogno, conditi con vino bianco, olio extra olio d’oliva vergine, menta fresca, sale e pepe.
CARATTERISTICHE DISTINTIVE
La Clementina di Calabria, che cresce in una zona dal clima mite e regolare, è l’unica clementina a maturazione estremamente precoce, all’inizio di ottobre.
Redazione Blog Agricola Fontana